set - ott 2024 | L'antica pieve di S. Leonardo
Risalendo la Valle di Mezzane, pochi chilometri a nord-est di Verona, si arriva in uno dei più piccoli comuni dell'altopiano della Lessinia: San Mauro di Saline.
Il nome antico del villaggio è Salàin, forse di origine cimbra, celtica o addirittura retica. In tempi più recenti al toponimo locale fu aggiunto il nome del santo patrono.
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Il villaggio è dominato dall'altura del Monte Moro, fra i cui boschi si incontra l'edificio simbolo del paese, l'antica pieve di San Leonardo.​ L'edificio, in stile romanico, risale alla fine del Trecento, e consta di tre navate e tre absidi. L'interno è impreziosito da un affresco trecentesco della Madonna con San Leonardo. Un ampio porticato all'ingresso dava riparo ai pellegrini, ma anche ai pastori della zona che vi si recavano per ottenere protezione per il bestiame.
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A settembre si celebra a San Mauro la Festa di San Leonardo, tradizionalmente legata ai culti equinoziali del raccolto, ma San Mauro è conosciuta anche per la Festa dei Marroni, a fine ottobre.
lug - ago 2024 | Il Bastione delle Maddalene
Anche nei mesi più caldi dell'anno, la città di Verona può vantare alcune possibilità di visita in luoghi freschi e inconsueti, lontani dai siti affollati della zona più turistica.
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Grazie a recenti lavori di restauro, quello delle Maddalene è il meglio conservato e fruibile dei circa 15 bastioni cinquecenteschi che circondano Verona e che scandiscono un complesso sistema difensivo con porte, fortezze e castelli anche più antichi.
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L'opera fu voluta dalla Serenissima dopo la drammatica guerra contro la Lega di Cambrai, la coalizione di stati che tra il 1509 e il 1517 aveva seriamente messo a rischio l'esistenza della Serenissima. Verona si rivelò essenziale per la sua sicurezza, per questo furono ingaggiati i migliori architetti militari dell'epoca sotto la guida di Francesco Maria della Rovere, per dare alla città scaligera strumenti di difesa moderni ed efficienti. Il bastione è tuttavia un emblema tecnico ed estetico anche in virtù degli aggiornamenti apportati dagli Austriaci nell'Ottocento.
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mag - giu 2024 | In bicicletta al mercato di Zevio
Situato a poco meno di 20 km a sud-est di Verona, il paese di Zevio è comodamente raggiungibile dalla città in bicicletta, seguendo la ciclabile dell'Adige.
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Zevio è un centro storico di antiche origini, sviluppatosi intorno al suo castello e alla sua chiesa parrocchiale, antica pieve.
La storia del castello risale al tempo delle invasioni barbariche, si sviluppò al tempo della signoria Scaligera, ma il suo aspetto attuale si deve alla riconversione in villa patrizia a partire dal Cinquecento. Gran parte dei suoi ambienti sono utilizzati come sede Comunale e per eventi culturali, ma i suoi vanti storici sono i sotterranei, con le antiche cucine e le prigioni, e il bel parco esterno circondato dal fossato-peschiera.
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Tra le due piazze principali del paese e nelle vie limitrofe si possono ammirare alcuni palazzi di pregio e diverse attività commerciali, ma questo centro agricolo è conosciuto soprattutto per il suo grande mercato domenicale, il più esteso della provincia di Verona. Dominano gli articoli tessili e oggettistica di vario tipo, ma molto rilevante è anche l'offerta ortofrutticola e gastronomica, che permettono di pranzare sul posto o di organizzarsi un facile picnic sulle rive del vicino fiume Adige.
mar-apr 2024 | La villa e il parco Bernini-Buri di Verona
Compie idealmente 450 anni la villa Bernini-Buri, una delle più inaspettate residenze aristocratiche di Verona. L'eccezionalità di questo luogo è dovuta innanzitutto al fatto di trovarsi nella periferia più prossima di Verona, a pochi minuti dal centro storico, ma soprattutto dalla sorprendente estensione del suo parco di più di 13 ettari, completamente aperto al pubblico, con vaste aree prative e boschive in riva all'Adige.
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La proprietà è documentata appunto dal 1574, ma il cantiere e le trasformazioni sono soprattutto seicentesche, per volontà del conte Alessandro Buri, e con il progetto di Domenico Brugnoli, nipote del più celebre Michele Sanmicheli.
La villa possiede rari affreschi settecenteschi che raccontano della villeggiatura estiva della nobiltà veronese, tra gioco d'azzardo, musica e sollazzi aristocratici: il canto del cigno della Serenissima, descritto e tramandato inconsapevolmente nel momento e nel luogo in cui esso veniva vissuto.
La storia della villa e della famiglia attraversano la storia e l'evoluzione agraria e sociale fino alle "connivenze" durante il Ventennio e ad amari episodi alla fine della Guerra.​
gen-feb 2024 | Il Palazzo del Sacrificio detto "dei Mutilati" di Verona
Compie novant'anni un edificio molto speciale, nel cuore di Verona: il Palazzo "del Sacrificio", detto anche Palazzo dei Mutilati e Invalidi di Guerra.
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Il palazzo, inaugurato nel settembre 1934, aveva la funzione di ospitare uffici e ambulatori per i Mutilati e gli Invalidi della prima guerra mondiale, ma anche di ospitare adunanze e celebrazioni a omaggio dei veterani. L'associazione promotrice, l'ANMIG, era stata fondata già nel 1917, ma a Verona, così come in molte città italiane, il mito della Grande Guerra e dei suoi eroi divenne tale solo con la presa del potere da parte del Fascismo, la cui ascesa era stata sostenuta anche da reparti dell'esercito, che trovarono in Mussolini uno dei pochi politici disposto a raccoglierne frustrazioni e delusioni.
L'edificio, progetto dei fratelli Banterle, si colloca nella corrente detta "stile littorio", la versione più intimamente italiana del razionalismo novecentesco, perché trae spunto dall'architettura classica, ma senza fronzoli e con nitore tipicamente marziale.
Una delle ragioni per cui questo palazzo è davvero unico, è che tanto l'esterno, quanto i suoi arredi interni, sono rimasti immutati in questi 90 anni, così come la sua funzione: l'edificio ospita ancora l'ANMIG, ma oggi è anche un luogo dedicato alla storia, alla didattica, e vi si svolgono regolarmente congressi e concerti di opera lirica.
2023 | La fortezza acquatica di Peschiera, patrimonio UNESCO
Peschiera del Garda ha festeggiato nel 2022 i suoi primi 5 anni di riconoscimento del titolo di Patrimonio dell'Umanità conferito dall'Unesco nel 2017.
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Si tratta di una cittadina molto speciale per la sua posizione geografica: essa sorge infatti su alcuni isolotti nel punto in cui le acque del Lago fluiscono nell'emissario, il fiume Mincio. Tra lago e fiume dunque, nacque "Arilica" romana, importante per i traffici commerciali lungo le vie d'acqua interne; posizione che divenne strategica anche sul piano militare quando il lago iniziò a configurarsi come frontiera tra le signorie basso-medievali prima, e gli stati di Venezia e di Milano durante il Rinascimento. L'aspetto attuale, di grande fortezza d'acqua caratterizzata da possenti bastioni e due belle porte cinquecentesche, risale proprio al momento di massima frizione tra la Repubblica di Venezia e i suoi vicini, non solo Milano, ma anche l'Austria, in seguito alla guerra contro la Lega di Cambrai (1509-17).
Dopo essere stata piazzaforte austriaca negli anni del Risorgimento, Peschiera conobbe un lungo oblio, fino al suo risveglio nel Dopoguerra come località turistica internazionale.
2022 | Madonna della Corona, il santuario nelle rocce
Spiazzi, frazione di Ferrara di Monte Baldo, è un piccolo borgo montano della provincia di Verona, che ospita uno dei santuari più belli d'Italia. La "Madonna della Corona" sorge tra crepacci rupestri, aggrappata alla roccia scoscesa sulla Valdadige, nel luogo ove già nel medioevo sorgeva un romitorio. A partire dal Trecento, sotto l'egida dei Cavalieri del Santo Sepolcro, il Santuario iniziò a ricevere donazioni dai nobili locali e a conoscere un inarrestabile processo di ingrandimento dei suoi spazi. Grande impulso al rinnovo dell'edificio venne dopo il 1522, anno in cui secondo la leggenda, apparve una miracolosa statua della Pietà misteriosamente "volata" dall'isola di Rodi, che in quell'anno veniva strappata dai Turchi alla Serenissima.
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L'aspetto attuale del Santuario è soprattutto neogotico ottocentesco, uno stile che ha sposato l'ambiente circostante, fatto di guglie, rocce, picchi e boschi, creando un connubio affascinante, evocativo e molto spirituale tra natura e architettura.
2021 | San Giorgio di Valpolicella, detto "Inganna-Poltron"
San Giorgio, frazione di S. Ambrogio, è considerato uno dei borghi più belli d'Italia. La caratteristica distintiva è l'utilizzo della pietra e del marmo locale in tutti gli aspetti architettonici dell'abitato, oltre che la splendida posizione panoramica sulla Conca d'Oro e sul Garda.
Il toponimo "Inganapoltròn" è di dubbia origine: deriverebbe secondo i più dalla ingannevole posizione scoscesa.
Il cuore del borgo è la pieve romanica, sorta nel XII secolo con materiale recuperato da un tempio romano dedicato al Sole e alla Luna, centro spirituale e politico degli Arusnati, popolazione locale di probabile origine retica.
In età longobarda la chiesa assunse anche funzioni amministrative, e nel periodo delle crociate divenne una pietra miliare della presenza templare nel Veronese.
Gli interni sono sobri, ma di grande interesse sono i capitelli zoomorfi del chiostro, i rilievi scolpiti nell'altare, e gli affreschi romanici ben conservati.